Il cambiamento climatico è solo uno dei campanelli d’allarme che ha fatto nascere nelle persone una sensibilità sempre maggiore ai temi della salvaguardia ambientale. Sentiamo ogni anno statistiche disastrose. E’ ormai chiaro che l’uomo, con le sue cattive abitudini, sta impattando in maniera negativa sul pianeta.
Non tutti sanno che l’industria della moda si configura oggi come una delle più inquinanti al mondo. Ci sono tante componenti. L’utilizzo delle fibre sintetiche per il raddoppio della produzione. Il cosiddetto fast fashion, che spinge ad un consumo esagerato di capi d’abbigliamento che arrivano a costare al consumatore finale quanto un cono gelato ed hanno un ciclo di vita altrettanto breve.
L’agenzia europea dell’ambiente ha inserito la produzione tessile tra le prime cause di inquinamento globale, stimando come il settore consumi più energia del trasporto navale e aereo messi insieme.
Senza entrare nel merito della questione del costo della manodopera – (ndr. si rimanda, per approfondire il tema al documentario The True Cost) – la questione del consumo di capi di abbigliamento è una questione seria.

Oggi acquistiamo tantissimo, anche capi che utilizzeremo per una sola stagione, per poi disfarcene quando non saranno più di moda. Per fortuna iniziano ad esserci dei segnali in controtendenza, come la nascita di progetti volti a valorizzare i processi di moda circolare, dando nuova vita ai capi di abbigliamento.
Esistono oggi molti siti web e app su cui acquistare capi di abbigliamento e accessori pre loved. Una in particolare sta avendo un enorme successo negli ultimi anni, utilizzata anche da influencer e addetti ai lavori del settore, Vestiaire Collective, dedicata esclusivamente a prodotti di lusso.

Cosa è Vestiaire Collective

Vestiaire Collective offre un servizio del tutto nuovo. Oltre ad essere un marketplace di vendita e acquisto di capi di abbigliamento e accessori, offre il servizio di autenticazione degli oggetti acquistati, così da essere certi di comprare solo originali. Il sito nasce in Francia nel 2009 e oggi conta più di 8 milioni di iscritti, con un aumento di circa 100.000 nuovi utenti ogni mese.

Moda circolare

VC si propone di favorire un concetto di moda circolare. Ci sarà sempre una persona che ha voglia di dare nuova vita ad un capo che per noi è ormai desueto. Con una versione desktop e una app scaricabile, la piattaforma è intuibile e facile da utilizzare. Esistono comunque dei suggerimenti utili per chi si approccia per la prima volta all’acquisto.

E’ una community globale, quindi capiterà spesso di trovare degli affari scoprendo solo in seguito che l’oggetto si trova in Giappone o a Singapore. Attenzione, le spese doganali a volte possono superare il prezzo dell’oggetto in vendita. Prima di iniziare lo shopping conviene selezionare il filtro Europa per essere certi di non incorrere in costi aggiuntivi.

Al momento dell’acquisto si può selezionare la possibilità di far autenticare l’oggetto dallo staff di VC. Anche se ha un costo aggiuntivo, è sempre consigliabile selezionare questa opzione per essere sicuri di non prendere fregature.

Anche se è amore a prima vista, prima di finalizzare l’acquisto è sempre bene guardare con attenzione tutte le foto (magari da pc o da uno schermo più grande rispetto a quello dello smartphone) per scovare eventuali macchie, difetti, imperfezioni. A volte la luce fa brutti scherzi. Chiedere sempre informazioni aggiuntive sugli oggetti, magari quella che ci sembra una brutta macchia è solo un difetto della luce. La community è fatta da persone come noi, per lo più gentili e disponibili a dare informazioni aggiuntive.

Contrattare!

Che voi siate contrattatrici esperte o timide e insicure, la maggior parte delle volte si ha la possibilità di fare un’offerta al venditore. Anche se l’offerta ci sembra bassa rispetto al prezzo proposto (l’offerta dovrà essere comunque superiore al 70% del prezzo di partenza), tentar non nuoce. Nella peggiore delle ipotesi riceverete un rifiuto, ma spesso il venditore ha tutto l’interesse nel fare una controfferta.

Il mondo cambia a un ritmo vertiginoso, così come cambiano le nostre abitudini all’acquisto e al consumo. Avere uno stile di vita più sostenibile non deve per forza comportare privazioni, è importante dare un contributo effettivo, anche piccolo, senza rinunciare alle nostre passioni. Federica Piraino

 

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