La prima risaia italiana fu inaugurata nel 1468. Il primo documento che ne comprova la coltivazione in Italia fu una lettera di Galeazzo Maria Sforza del 1475, con la quale prometteva l’invio di riso al duca di Ferrara. Con le prime coltivazioni lombarde il riso divenne un elemento dell’alimentazione locale.
Magisa
Eppure, secondo alcuni, è possibile che il riso sia stato introdotto e coltivato in Italia inizialmente nelle zone acquitrinose di Sicilia e Calabria per radicarsi solo successivamente in Lombardia. Mentre al Sud veniva dimenticato, nel ‘500 era già una coltura consolidata.
Per anni, infatti, la produzione di riso in Calabria è rimasta nell’ignoto. Veniva data grezza al Nord, dove si perdeva nella mischia.
E’ stato grazie all’intuizione di un imprenditore agricolo locale, Giancarlo Praino, che oggi il riso calabrese, o più specificatamente quello della Piana di Sibari, da molti è considerato il miglior riso d’Italia. Grazie all’intuito di Praino, nasce la riseria Magisa, dal nome delle sue tre figlie, Maria, Giusy e Sara.
Il Riso di Sibari
Il Riso di Sibari si produce grazie alla coltivazione di una pianta con cadenza annuale chiamata Oryza sativa, scoperta nella catena montuosa dell’Himalaya e successivamente diffusa in Medio Oriente, Africa ed Europa. Secondo alcune fonti storiche, il transito di questa pianta dal Sud Italia ne ha determinato la sua importante e preziosa presenza sul territorio calabrese.
Nella Piana di Sibari si estende una coltivazione di riso su una superficie che supera i 600 ettari. Le tipologie di riso coltivate si distinguono, organoletticamente e qualitativamente, tra tutti quelli coltivati in altre zone d’Italia perché godono dei vantaggi naturali e climatici della Calabria.
Sole, mare, acqua e vento
- Sole. Grazie al suo calore l’intensità e la temperatura mite consentono alla spiga di raggiungere una maturazione completa.
- Mare. La vicinanza con la costa permette, grazie alla salsedine, di creare un
microclima particolarissimo per la coltivazione del riso. - Acqua. La purezza dell’acqua inonda i terreni particolarmente fertili.
- Vento. Domina le zone di coltivazione e contribuisce ad ottenere una qualità eccellente di riso.
Il clima, inoltre, non consente lo sviluppo di malattie fungine e ciò permette alle spighe di arrivare alla maturità senza servirsi di trattamenti anticrittogamici. Anche le sementi, per la maggior parte autoprodotte, hanno un potere germinativo elevatissimo proprie perché raggiungono la maturazione completa e sono esenti da malattie crittogamiche.
L’ambiente in sinergia con l’esperienza settantennale maturata, nella Piana, nella coltivazione del riso garantiscono raccolti con chicchi sani, interi ed ad alto valore nutritivo.
6 diverse qualità
Sono presenti diverse tipologie di ‘Riso di Sibari’.
- Integrale, uno degli alimenti più completi che ci sia, grazie alla presenza della giusta quantità di fibre che non vanno eliminate e che lo rendono più digeribile e ricco di proteine e sali minerali.
- Arborio, con i suoi chicchi grandi e perlati perfetti per i risotti al dente.
- Gange per insalate, contorni e piatti freddi di carne e pesce.
- Karkak superfino, simile al Carnoli, quindi ideale per risotti.
- Originario di piccole dimensioni, con forma tondeggiante. Si presta più per altre preparazioni, come ad esempio per torte a base di riso o altri dolci dove viene miscelato con altri ingredienti.
- Carnaroli, presente anche in versione biologica, con un ottimo equilibrio tra la buona capacità di assorbimento, la poca perdita di amido e la buona tenuta di cottura.
La specialità di Magisa
A seguito di uno studio genetico svolto in collaborazione con il dott. Giandomenico Polenghi, Magisa ha ideato una nuova varietà di coltivazione. Dopo aver selezionato alcune linee di risi a pericarpo nero e dopo aver testato queste linee presso l’azienda agricola della famiglia Praino si è identificata la varietà adatta alla coltivazione presso la piana di Sibari ottenendo una licenza esclusiva alla coltivazione e commercializzazione della varietà di riso denominata “Jemma”.
Magisa è l’unica realtà dell’Italia centro-meridionale, con una produzione pari a 10.000 quintali annua.
La Riseria Magisa si impegna da anni ad esaltare le qualità organolettiche del riso prodotto nella Piana di Sibari, mediante un sistema di lavorazione del tutto artigianale.
L’esperienza maturata nel settore della risicoltura e della lavorazione del riso le hanno permesso di intraprendere una nuova sfida lavorativa sull’utilizzo di tecniche innovative, ottenendo così brevetti esclusivi per la regione Calabria.
“La nostra azienda agricola, fondata su costante attenzione alla qualità, alla sicurezza, alla tutela e alla valorizzazione dell’ambiente circostante, si è aggiudicata lo scorso novembre il riconoscimento di Bandiera Verde, e anche la “Bandiera Verde Gold” dalla Cia-Agricoltori Italiani, destinata solo ad un’azienda tra tutte quelle premiate, al “campione dei campioni” appunto .
Siamo orgogliosi del riconoscimento per portare le varietà calabresi sul podio del riso italiano nel mondo”.