La storia del vino e della vite in Calabria affonda le sue radici in un antico passato, quello della Magna Grecia, quando i coloni greci dalla madre patria si trasferirono lungo le coste della penisola e portarono con sé la vite, dono di Dioniso, e i suoi nobili frutti.
E fu così che gli stessi Greci chiamarono Enotria(Oinotròi) questa terra. Nome che a prescindere dalle possibili diverse interpretazioni, ha comunque un legame innegabile con la parola oinos, vino.


La bontà del vino calabrese diventò ben nota e la sua fama aprì la strada alle esportazioni di prodotti enologici.

Diverse le zone d’eccellenza del vino in Calabria, così come le varietà di uve. Oggi raccontiamo la storia di un vitigno che dà vita ad un vino liquoroso e profumato, lo zibibbo.


Lo zibibbo è sia il nome del vitigno che il vino liquoroso che se ne ricava. L’origine del nome deriva dall’arabo zabīb (uva passita) e indica una varietà di uva egiziana introdotta nel sud Italia dai fenici.
A trasformare in eccellenza lo zibibbo la cooperativa AgriCostaviola. La cooperativa si trova nell’area della Costa Viola, a Bagnara Calabra in provincia di Reggio Calabria. L’area è incastonata in un anfiteatro naturale che le regala un panorama unico su Messina e le bellissime Isole Eolie. Le colline che la abbracciano sono coltivate a vigneti nella tipica forma terrazzata e producono una delle specialità gastronomiche che l’hanno resa famosa appunto lo zibibbo.

Come nasce la cooperativa?


“L’idea scaturisce nel 2020, quando i fondatori della comunità per il recupero dei terrazzamenti costieri e le piccole aziende agricole locali decidono di fondare assieme la cooperativa, trasformando l’interesse per il recupero del territorio, in una vera e propria passione, avvalendosi delle risorse di una terra profondamente vocata all’agricoltura”.

Chi sono gli artefici di questa collaborazione?


“La comunità dei viticoltori custode di un patrimonio di vigneti. Nata come comunità Sloow Food per il recupero dei terrazzamenti costieri della Costa Viola, ha coniugato negli anni un’opera preziosa di recupero delle aree terrazzate e dei sentieri costieri per la valorizzazione di questa terra. Nel 2020, diventa cooperativa agricola con l’impegno a mettere in rete risorse, relazioni e competenze con l’obiettivo di esprimere le potenzialità del territorio e ricreare nuove sinergie tra turismo e qualità dei prodotti”.

Gramà, la punta di diamante

Punta di diamante dell’AgriCostaViola è il Gramà. 100% zibibbo della Costa Viola. Dal colore giallo oro porta con sé profumi di zagara, agrumi e note floreali intense. Al palato si presenta con sentori di frutta. Gramà dal gusto pieno e delicato è un vino IGP da tutto pasto, e da aperitivo accompagna benissimo piatti a base di pesce e formaggi delicati. Altro prodotto di nicchia prodotto con lo zibibbo è il ‘Dolce D’Aspromonte‘. Le uve vengono altamente selezionate e appassite per poi riposare diverso tempo nelle sue botti.

A cosa si deve questo nome?

“Il termine Gramà viene dal nome della parete rocciosa che regge l’altopiano che si erge di fronte al porto di Bagnara”.

Gramà metodo classico e grappa

I pregiati vigneti della cooperativa hanno inoltre creato altri due prodotti d’eccellenza sotto il nome di Gramà, uno spumante ed una grappa.

“Abbiamo selezionato le migliori uve di zibibbo di Bagnara in quantità molto limitata per un metodo classico millesimato che interpreta lo stile moderno ed equilibrato di Gramà, regina della Costa Viola. Si tratta di una versione tutta nuova. Sensuale e seducente, ha una spuma ricca e generosa, un perlage finissimo e persistente dove il gusto è tutto da scoprire”.

“La grappa è chiara, nobile, prodotta con le vinacce del vino Gramà ed i suoi fermenti. Invecchiata un anno in botte di rame”.

 

I Rossi


“I nostri rossi più ‘importanti’ sono il Donna Caterina e il Nero Aspromonte.  Sono vini strutturati, da bere da settembre in poi. Andiamo orgogliosi anche del nostro Brezzolino, vino rosso da bere fresco d’estate, che proviene da uve della Costa Viola. Su questo stiamo rielaborando un progetto per realizzarlo con un altro vitigno antichissimo della nostra costa”.

Il ‘Donna Caterina’ è un blend di vitigni tipici della Casta Viola fra cui nerello. E’ un vino IGP rosso ambrato. Morbido al palato sprigiona note di ciliegio e mandorlo. Ideale per antipasti, primi di terra, secondi e bruschette di pane. Il ‘Nero Aspromonte’ è solo fatto con Calabrese Nero, ha un colore rosso rubino. Al palato risulta persistente ed intenso, dal corpo deciso ha sentori di frutti rossi e mandorlo.

Oltre al vino: ‘Wine Tour’

AgriCostaViola non ha lasciato nulla al caso pur di far apprezzare e scoprire la bellezza del suo territorio e dei suoi sapori organizzando dei “wine tour”.

“Un viaggio personalizzato dove ogni senso dovrà essere soddisfatto e piacevolmente stimolato, dove sarà possibile scegliere il tour più attivo, fatto per gli amanti delle camminate in natura. Inizia tra le nostre tenute e termina con un bagno in mare nelle splendide acque di Cala Janculla. La piacevole esperienza dove il sapore del vino e del cibo, le giuste note musicali, l’odore della vigna, i profumi della natura, vi condurranno nella dimensione completa e perfetta. Un tour gustativo per capire le diversità di un uva unica, accompagnati dai nostri vignaioli”.

Percorsi a tappe, come quello che prende avvio dall’antico mulino del borgo Ceramida, ripercorrendo le antiche vie del vino, per arrivare alle lussureggianti tenute dove si possono assaporare i prodotti AgrìCostaViola e gustare vini indimenticabili.
Antichi sentieri, come quello Francese, e terrazzamenti affacciati sul Tirreno, per escursioni che proseguono in barca sulle rotte di Ulisse e alla scoperta di oasi naturali.

I Wine Tour sono un calendario fatto di eventi, un vero e proprio percorso con lo scopo di unire ai famosi itinerari costieri e al vino, le arti visive, le tradizioni locali e la cucina del territorio.

 

Leggi anche: Il fiore più antico ricchezza della Calabria d’eccellenza

 

Articoli Recenti

Articoli recenti

partner